PROVINCIA AUTONOMA: SOGNO SVANITO.
Constatando le posizioni sulla
riorganizzazione degli enti locali da parte dei diversi soggetti
politici ,in primis riguardo l'accorpamento della nostra Provincia mi
preme esternare un grido di profondo dolore, abbiamo per 20 anni creduto
nel sogno di una maggiore autodeterminazione del nostro territorio del
Verbano-Cusio-Ossola, oggi scelte DEL GOVERNO CENTRALE, che pagheremo a caro
prezzo ci stanno obbligando ad un accorpamento forzoso con territori che
economicamente numericamente e politicamente ci porteranno ad una
maggiore cronica subalternita',quello che mi fa specie risulta l
'accondiscendenza senza colpo ferire ( a parte casi alcuni casi isolati in procinto di rientro).
Risulto certamente contro corrente all'aleggiante pensiero unico, ma mi sento in dovere di non essere complice di un antidemocratico smantellamento amministrativo del nostro territorio,oltremodo calato dall'alto,senza nemmeno chiedere parere alla nostra gente, il nostro territorio detiene specificita' montana particolare riconosciuta nello statuto Regionale che inserito in contesti piu' ampi risultera' subire una ulteriore marginalizzazione, (la realta ossolana in misura preponderante ) risulto partecipante e rappresentante di un movimento federalista che nella sua storia ha sempre rimarcato e sostenuto l'autodeterminazione dei territori partendo dal basso , movimento che ha creduto, sostenuto e ricercato per anni una maggiore autonomia del Verbano-Cusio Ossola , lottando anche in esclusivo isolamento , con atti e fatti dimostrabili , oggi purtroppo intravedo una rassegnazione che indirettamente supporta indicazioni che fuoriescono da una mentalita' centralizzatrice, come amministratore della Lega Nord subisco e fatico a comprendere questa discutibilissima situazione che di entusiastico nulla detiene ,mi auguro che un sussulto di orgoglio faccia capolino tra gli amministratori e la politica del territorio, anche ai colleghi del mio movimento che per anni in sintonia con la mia persona hanno promosso e sostenuto la sacrosanta autodeterminazione del nostro territorio montano, personalmente non dimentico le origini e le ragioni che l'indole autonomista delle nostre genti detiene da sempre , questo nel rispetto degli ideali e dell'esperienza tramandata dall' UOPA e di chi ha creduto nell' auudeterminazione del nostro .. sic" ormai ex piccolo grande territorio.
Germano Bendotti
Risulto certamente contro corrente all'aleggiante pensiero unico, ma mi sento in dovere di non essere complice di un antidemocratico smantellamento amministrativo del nostro territorio,oltremodo calato dall'alto,senza nemmeno chiedere parere alla nostra gente, il nostro territorio detiene specificita' montana particolare riconosciuta nello statuto Regionale che inserito in contesti piu' ampi risultera' subire una ulteriore marginalizzazione, (la realta ossolana in misura preponderante ) risulto partecipante e rappresentante di un movimento federalista che nella sua storia ha sempre rimarcato e sostenuto l'autodeterminazione dei territori partendo dal basso , movimento che ha creduto, sostenuto e ricercato per anni una maggiore autonomia del Verbano-Cusio Ossola , lottando anche in esclusivo isolamento , con atti e fatti dimostrabili , oggi purtroppo intravedo una rassegnazione che indirettamente supporta indicazioni che fuoriescono da una mentalita' centralizzatrice, come amministratore della Lega Nord subisco e fatico a comprendere questa discutibilissima situazione che di entusiastico nulla detiene ,mi auguro che un sussulto di orgoglio faccia capolino tra gli amministratori e la politica del territorio, anche ai colleghi del mio movimento che per anni in sintonia con la mia persona hanno promosso e sostenuto la sacrosanta autodeterminazione del nostro territorio montano, personalmente non dimentico le origini e le ragioni che l'indole autonomista delle nostre genti detiene da sempre , questo nel rispetto degli ideali e dell'esperienza tramandata dall' UOPA e di chi ha creduto nell' auudeterminazione del nostro .. sic" ormai ex piccolo grande territorio.
Germano Bendotti
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